QUANTI PESTICIDI CI SONO NELLA FRUTTA CHE MANGIAMO?
Non sottovalutiamo la quantità di pesticidi che si trovano in frutta e verdura convenzionale
Il bilancio positivo riguarda l’uva biologica, tutti i campioni sono stati promossi. L’uva da coltivazione convenzionale invece è il frutto con maggiori residui di pesticidi, 15 in media che si traduce con una sentenza per cui molte di esse superano il limite massimo di residui. A seguire le fragole con 14, le pere con 12 e le mele con 11.
Nello specifico le mele sono state analizzate in tre differenti modalità:
- senza alcun trattamento avevano 9 molecole presenti;
- lavate come descritto sopra conservavano 8 molecole;
- sbucciate avevano in media 6 molecole.
Il problema secondo Que choisir risiede nel fatto che i pesticidi utilizzati nelle coltivazioni sono studiati per penetrare nella pianta, di conseguenza nei frutti, diventando così sistemici. Nello specifico vengono applicati direttamente sul seme o nel terreno perciò arrivano fino al cuore della pianta e di conseguenza nel frutto. I pesticidi applicati sulla superficie esterna del frutto, invece, sono persistenti anche dopo il lavaggio poiché non solubili in acqua.
Mangiare sano sempre più difficile e l’unica arma che abbiamo per difenderci da tante insidie nascoste proprio nel cibo è raccogliere informazioni e aprire gli occhi. Non fidiamoci di frutta fuori stagione, lucida e dai colori accattivanti: le insidie sono evidenti e rischiamo di danneggiare seriamente la nostra salute e quella dei nostri figli. Scegliamo consapevolmente cosa mangiare ne beneficeranno le nostre famiglie e l’ambiente che ci circonda.
